La mia missione
Lo Studio Mimesis Psicologia & Psicoterapia fonda il suo intervento sull’idea che la propria identità ed il modo in cui si vive emotivamente l’esperienza, non sono riconducibili ad una teoria che spiega in maniera impersonale cosa accada a noi stessi e a coloro che ci sono accanto.
Ogni persona genera il significato della propria esperienza e pertanto ognuno di noi è portatore del senso di ciò che ci accade, individualmente e con gli altri.
La psicoterapia ha, quindi, come obiettivo la comprensione del disagio portato dal paziente attraverso la ricostruzione della sua storia e del suo modo di essere nel momento in cui emerge la difficoltà, per favorire il processo di cura fondato sull’appropriazione di sé e sulla costruzione di una consapevolezza personale che permetta di comprendersi, cambiare e quindi “guarire”.
Cosa significa "Mimesis"?
Il concetto di “mimesi” (“imitazione”) ha una storia alquanto lunga ed estremamente particolareggiata alle spalle.
Platone ed Aristotele furono, infatti, due tra i più importanti pensatori dell’era antica che si fermarono a riflettere su tale termine, ognuno enfatizzando una personale visione dello stesso.
È, però, solo con Paul Ricoeur, filosofo francese del ‘900 di grande fama ed autore di numerosissime opere, che la riflessione su tale concetto diviene applicabile alla “quotidianità della nostra esistenza”.
Cercare di comprendere il concetto di “mimesis” pone al centro della riflessione filosofica altri due pilastri: l’azione e la temporalità.
Ricoeur sottolinea, così come anche magistralmente descritto da D. Liccione in “Casi clinici in psicoterapia cognitiva neuropsicologica”, tre fasi della mimesis: la prima fa riferimento al tema della “prefigurazione” (mimesis I), la seconda a quello della “riconfigurazione” (mimesis II) e la terza legata al tema della “rifigurazione” (mimesis III),
Ogni racconto che un individuo compie durante il suo arco di vita (rispetto a sé e a ciò che gli accade), implica una riconfigurazione linguistico – riflessiva dell’azione. D’altro canto, però, quest’ultima non è mai scevra del contesto di riferimento e delle coordinate spazio – temporali che la definiscono, arrivando a volte ad essere già simbolicamente intrisa del senso che è presente nel contesto intorno ad essa (mimesi I).
È soltanto, però, con una corretta riconfigurazione delle varie e sempre diverse esperienze di vita che si delinea un’aderenza alla realtà tale da far sì che il soggetto abbia chiaro il senso del suo essere rispetto a sé, agli altri e al mondo (mimesi II).
Tutto ciò conduce, infine, al tema della rifigurazione e all’importanza che il lettore, il terapeuta, ecc.. riveste nel cercare di comprendere il testo del soggetto rispetto al suo contesto di riferimento nel modo più consono.
Fondamentale sarà, dunque, l’ottica e la prospettiva con cui ci si avvicina all’altro, rispettandolo nella sua unicità e complessità di essere.
A cura della Dr.ssa M.A.Tucci